Discorso sull’uranio impoverito tenuto dal Vice Presidente Vicario UNMS, Cav. Uff. Salvatore Leopardi, tenuto all’assemblea annuale dei soci della sezione provinciale UNMS di Frosinone – 6 Maggio 2017
CHE COSA E’ L’ URANIO IMPOVERITO E QUALI SONO I PERICOLI
L’Uranio è come noto, un minerale radioattivo largamente impiegato come combustibile nucleare nelle centrali atomiche. L’Uranio però non viene impiegato cosi come viene estratto, ma è sottoposto a un procedimento di arricchimento. Uno dei sottoprodotti di questo processo è l’uranio impoverito, che presenta una radioattività inferiore a quella dell’Uranio naturale di circa il 40%
PERCHE’ SI USA NEI PROIETTILI
Intanto non viene impiegato soltanto nelle munizioni, ma anche per realizzare gli stabilizzatori di aerei e navi. In pratica l’uranio impoverito trova impiego dovunque sia necessario concentrare una grande massa (peso) in poco spazio. Nei proiettili anticarro, che devono perforare le corazze dei carri armati, questo metallo pesante costituisce il nucleo (penetratore) che grazie al suo grande peso e alle sue dimensioni contenute scarica su un’area ridotta una grande energia cinetica, potendo così penetrare gli spessi strati delle difese del carro. In effetti a questo scopo si possono impiegare anche altri metalli pesanti (per esempio il TUNGESTENO) ma probabilmente la scelta è caduta sull’uranio impoverito perché è più pesante e soprattutto, più a buon mercato trattandosi di materiale di scarto che viene praticamente acquisito gratis dai fabbricanti di armi, in conclusione è in virtù della sua massa e non certo per la debole radioattività, che l’uranio impoverito viene impiegato nelle munizioni.
NON E’ UNO SVILUPPO RECENTE
L’idea di usare l’uranio impoverito al posto del TUNGSTENO per i proiettili perforanti risale agli anni cinquanta. I primi esperimenti: sul campo: furono condotti nel 1974, durante le guerra del KIPPUR, quando queste munizioni furono fornite dagli STATI UNITI alle forze armate Israeliane allora impegnate con gli eserciti di EGITTO, SIRIA, E GIORDANIA in seguito furono impiegate in IRAQ durante la guerra del GOLFO (1991). E’ vero che sono impiegate soprattutto da sistemi d’ARMA STATUNITENSI ( i cannoni degli aerei caccia carri A/10 e dei carri armati M/1), in dotazione anche alla GRAN BRETAGNA. Chiunque avesse aperto uno dei molti libri e molte riviste dedicate agli armamenti avrebbe potuto apprendere senza difficoltà dell’esistenza di questi ordigni, e del fatto che erano stati impiegati.
I PERICOLI DELL’URANIO IMPOVERITO
Questo metallo emette PARTICELLE ALFA, BETA E RAGGI GAMMA. Sia le particelle ALFA, BETA E RAGGI GAMMA non hanno una grande capacità di penetrazione e, in pratica, possono essere arrestate dalla pelle o al massimo dal tessuto delle uniformi, i Raggi Gamma non sono radiazioni ad alta energia, ma come si è detto, l’emissione dell’uranio impoverito è molto debole. Inoltre, si deve tener presente che il nucleo di Uranio è posto all’interno del proiettile e quindi la radiazione risulta schermata. Studi condotti dal DIPARTIMENTO DELLA DIFESA STATUNITENSE avrebbero dimostrato che l’equipaggio dei carri che ospitano l’intero munizionamento del carro sono esposti a una dose di radiazioni che non supera i livelli di sicurezza stabiliti per la popolazione. Con l’uranio impoverito, di conseguenza, i pericoli non sono legati tanto alla radioattività quanto al fatto che come tutti i metalli pesanti a partire dal piombo, è TOSSICO e tende ad accumularsi nell’organismo (in particolare OSSA E RENI). Il pericolo di intossicazione ha origine dal fatto che al momento dell’impatto il penetratore dell’uranio impoverito letteralmente si polverizza bruciando, e quindi si ha dispersione aerea, e poi nel terreno e nell’acqua, di particelle che possono essere inalate, bevute, introdotte con gli alimenti, in pratica è come usare un GAS TOSSICO i cui effetti però, si manifestano con l’andare del tempo e non immediatamente come avviene con i Gas Nervini o altre Armi Chimiche.
CHE COSA RISULTA FINORA
Per capire gli effetti sull’organismo del metallo è bene distinguere tra esposizione interna ed esterna. La pericolosità dell’esposizione esterna dall’emissioni di radiazione, è vero che l’uranio impoverito e l’uranio naturale sono debolmente radioattivi, ma è anche vero, che oggi si tende a credere che non esistono dosi di radiazioni innocue. Comunque, a oggi non risulta che l’esposizione esterna all’uranio impoverito causi direttamente Tumori del sangue o Tumori Solidi. Vero è che secondo alcuni studiosi aumenta comunque il rischio di Tumori. Per l’esposizione Interna, invece, il discorso cambia la debole radioattività delle particelle del metallo diviene pericolosa, infatti queste si arrestano nei polmoni, se riescono a superare lo sbarramento delle prime vie aeree, e lì restano per parecchi anni esercitando il loro affetto distruttivo.
Nei polmoni, però, si fermano soltanto le particelle insolubili, mentre quelle che si sciolgono nei fluidi passano in circolo e vanno a esercitare una seria di effetti tossici in primo luogo a carico dei reni, come avviene per il piombo. Non è ancora chiarito se, come per il piombo, anche per l’uranio impoverito, si possono avere affetti Neurologici a livelli inferiori a quelli necessari perché si presenti la Tossicità Renale.
Secondo alcuni studi condotti con un occhio di riguardo, il rischio della contaminazione ambientale è più che trascurabili, ma non esistono indagini serie e controllate a riguardo. Altre fonti, vicine ai movimenti pacifisti, fanno invece presente che dopo la guerra del Golfo in IRAQ, la leucemia è balzata dal settimo al quarto posto per diffusione tra i tumori. Di certo almeno uno studio condotto da reduci Americani dal conflitto in IRAQ dimostrerebbe conseguenze sul sistema nervoso, minore efficienza cognitiva, tra coloro che hanno subito l’esposizione Interna, provata dai superiori livelli di uranio riscontrati nelle Urine
Studi in vitro molto recenti, poi hanno mostrato che l’Uranio impoverito induce la mutazione degli OSTEOBLASTI umani. (le cellule che costruiscono le ossa ) nella variante CANGEROGENA , anche se poi gli autori dicono che questo non significa necessariamente che lo stesso effetto si produce nell’organismo. Tutti indistintamente proclamano comunque che sono necessari altri studi intanto, senza sapere quali possono essere gli effetti si continuano a usare i proiettili incriminati.
VI RINGRAZIO PER LA VOSTRA ATTENZIONE E BUON PROSEGUIMENTO DI GIORNATA.
Cav. Uff. Salvatore Leopardi
Vice Presidente Vicario UNMS